La montagna, un’imponente massa che invita a pensare l’invisibile.
Nel suo grembo, tra migliaia e migliaia di atomi e molecole, si racconta siano imprigionati i “Manteillons” ovvero degli spiriti volanti che grazie ai loro mantelli di fuoco si insinuano nelle cavità più profonde.
Che siano proprio loro a generare la meravigliosa fluorite rossa, uno dei cristalli più rari e preziosi del Monte Bianco?
Leggenda popolare della Valle d’Aosta
La scultura in legno è composta da circa tremila pezzi che si aggregano come molecole preservando la forma variegata del Monte Bianco. Le altezze delle vette, gli avvallamenti, le continue variazioni della superficie, vengono trasmessi attraverso un lavoro fortemente empatico dall’aspetto immersivo.
All’interno della struttura, sono inseriti quattro monitor che danno allo spettatore la sensazione di entrare nei crepacci osservando il ventre segreto della montagna: il video, riprodotto sui quattro monitor, appare di particolare suggestione e s’ispira alle leggende secondo le quali spiriti o folletti – in questo caso i “manteillons” – sarebbero stati imprigionati nella montagna. Sotto le vette, infatti, abitano forze segrete che da sempre hanno ispirato poeti, artisti e scalatori. In questo caso ho voluto attualizzare questa narrazione immaginando un lieto fine secondo cui proprio queste creature del mondo fantastico si trasformano in magnifiche fluoriti rosse del Monte Bianco, prezioso gioiello della mineralogia alpina e caratteristica specifica di questa montagna unica.
L’opera, dunque, crea una relazione dialettica tra il visibile e l’invisibile in un dialogo dove la montagna assume una connotazione misterica e immaginifca e prelude a mondi altri.
Il lavoro s’inserisce nell’ambito della mia indagine sul mondo nanomolecolare che mi consente di accedere alla parte infinitesimale della materia creando nature multiple, in perenne metamorfosi amplaindo la sfera della conoscenza.
Nella mia ricerca ogni elemento si determina attraverso una rinnovata percezione visiva: in un grammo di materia si può immaginare siano contenute le forme e le energie dell’universo e questo apre uno scenario estetico nuovo caratterizzato da una molteplicità di approcci.