Attraverso l’esperienza legata al lavoro sulla trance mi sono confrontata con fenomeni estremamente interessanti legati ad attuali forme di socializzazione. Ho così creato le Officine Pastello una serie di lavori che intendono concentrare l’attenzione sull’idea del gruppo “tribù” alle prese con un’esperienza transitoria.
La dinamica comune a tutti i gruppi da me scelti in questa occasione è quella di avere una struttura che si crea in ambiti chiusi e dietro il versamento di una somma di denaro come quota di partecipazione.
Ho scelto tre situazioni in tre ambiti diversi: la biodanza, il rito sciamanico e la discoteca, tutti strutturati in modo tale da consentire l’aggregazione tra più individui e al tempo stesso lo scollegamento temporaneo dalla dimensione più ordinaria del quotidiano. Officine Pastello propone dunque la visione di tre significativi laboratori di emozioni tesi a sollecitare la sfera della percezione sensoriale ed emotiva attraverso la sperimentazione di sé e dell’altro.
La discoteca è un altro esempio di “officina” chiusa dove si cerca il temporaneo distacco dal quotidiano.
Musica, danza e folla generano una sorta di stordimento e consentono un’esperienza di appartenenza al popolo della notte dove il senso di vuoto viene momentaneamente cancellato.
Lo stato psichico e quello emotivo subisco una mutazione e la comunicazione avviene soprattutto a livello fisico (sguardi, smorfie, abbracci, sfioramenti) più che verbale.
Ho realizzato una serie di fotografie che interpretano questa alterazione di percezione di sé e dell’altro